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La resilienza: crescere tra le intemperie della vita

A cura di Valeria Stevanin, Psicologa e Counselor ASPIC Emergenza

La resilienza: crescere tra le intemperie della vita

La Resilienza è la capacità dell’individuo di essere flessibile, aperto e di resistere, tenacemente, agli urti della vita (Malaguti, 2006). Tale concetto va a designare la capacità di auto-ripararsi attraverso il potenziamento e lo sviluppo delle proprie competenze.
È un processo, adattivo, messo in atto quando ci si trova a fronteggiare un pericolo o una difficoltà che richiede un cambiamento.
Indipendentemente dalla gravità e dalla durata delle avversità che si affrontano, si può ipotizzare che ogni giorno è il tempo della resilienza, poiché ogni giorno la vita muta ed evolve, richiedendoci un nuovo adattamento.

Tutti gli individui sono resilienti?
La resilienza non ha solo a che fare con lo “straordinario” e quindi con il racconto di vite al limite. È un concetto che rientra anche e soprattutto nell’ordinario, nella possibilità di trovare, per ogni individuo, la migliore strategia possibile all’adattamento e al benessere personale.
Significa provare tristezza e paura e insieme, scegliere di affrontare quanto la vita ci offre in un dato momento.
Non è un tratto innato, quanto piuttosto il frutto di allenamento costante ad atteggiamenti, pensieri ed emozioni adattivi. Tutti possiamo essere resilienti, proprio perché la resilienza è un atteggiamento e una capacità che si modifica nel tempo e cresce di efficacia quanto più la alleniamo.

Quali caratteristiche la promuovono? Iniziamo da qui.
• “Robustezza”: alleniamoci a sentirci padroni delle esperienze che viviamo, assumendocene la responsabilità.
• La creatività: creiamo uno spazio personale dove sviluppare soluzioni e alternative di vita.
• Pensiero positivo e ottimismo: rendiamoci disponibili a cogliere il lato buono degli eventi. Focalizziamoci sulle risorse e non su ciò che manca.
• Progettualità: guardiamo al futuro in un’ottica propositiva.
• Alleniamoci all’autostima come capacità di apprezzare e riconoscere le nostre risorse.
• Consapevolezza e meditazione: impariamo a stare nel qui e ora, riscoprendo il contatto con noi stessi e con le nostre difficoltà.
• Curiamo i nostri rapporti interpersonali, come luogo di confronto e porto sicuro nelle avversità (Cyrulnik, 2000; Caliman, 2000, Putton, 2006).

Conclusione
La resilienza, benché espressa con una maggiore o minore facilità, è un processo. Nasce da un punto (le risorse iniziali che possiamo mettere in campo) ed evolve nel tempo, arricchendosi di esperienze, successi e revisioni. Si esprime in un continuum che va dalla stabilità alla crisi. E’ un moto rigenerativo e adattivo, in cui ogni individuo inizia a sviluppare competenze e comportamenti costruttivi sempre più efficaci nel tempo, dando vita a lunghi e costanti periodi di benessere, in continua evoluzione e cambiamento (Putton, 2006).

Bibliografia
Caliman, G. (2000). Promuovere la resilienza come risorsa educativa. Dai fattori di rischio ai fattori protettivi. Orientamenti pedagogici, 47, 19-44.
Cyrulnik, B. (2000). Il dolore meraviglioso. Milano: Frassinelli.
Malaguti, E. (2006). Educarsi alla resilienza. Come affronatre crisi e difficoltà e migliorarsi. Trento Erickson
Putton, A (2006). Affrontare la vita. Che cos’è la resilienza e come svilupparla. Roma: Carrocci.